L’Aula Magna della Sapienza, Palazzo Massimo di Arsoli, Palazzo Teocoli di Ciciliano, i ruderi della Rocca Borghese di Vivaro, Palazzo Barberini di Palestrina, Palazzo Orsini di Castel Madama e poi Riofreddo, Roviano, Tivoli, Bellegra … lo accolsero relatore sui più disparati argomenti, da lui porti, oltre che con la verve dell’attore provetto, con la padronanza dello studioso dalla curiosità mai appagata. Poiché, oltre che attore ineguagliabile, egli fu fine intellettuale ed una delle menti e degli ingegni più liberi in cui mi sia stato dato di imbattermi.
Giulio Sforza
Nel corso della sua carriera, Maranzana ha sempre cercato di coniugare la sua professione con una forte propensione divulgativa ed educativa, portando nelle scuole e nelle Università, nei Circoli e Istituti di cultura, In Italia e all’estero, testi letterari e filosofici, con seminari e lezioni-lettura da interprete ed esperto di storia del teatro e dei classici della letteratura, rivelando erudizione, perizia didattica, capacità di coinvolgimento.
Per esempio, amatissimo da collaboratori e studenti, è stato presenza nobile del “Laboratorio di Educazione Artistica Estetica” voluto dal Prof. Giulio Sforza quale appendice degli insegnamenti di Pedagogia generale e di Metodologia dell’Educazione musicale, intitolato ad Anna, la figlia dell’attore tragicamente scomparsa.
Ambasciatore di cultura non solo a parole: autore di commedie e trasmissioni radiofoniche/televisive ispirate ai temi più disparati della vita sociale e culturale, ha anche sviluppato un metodo d’insegnamento dell’italiano che si basa sulla lingua del teatro, lingua scritta per essere parlata.
Per le figure di Alessandro Manzoni, Gerardo Guerrieri, Carlo Goldoni, Giuseppe Verdi, Matteo Ricci ha scritto e allestito spettacoli teatrali.
E ancora nella sua tournée in Canada del 2011 per il suo Verdi Supremo anelito, ha letto presso l’Università di Ottawa brani di Pasolini, Montale, Pirandello e Manzoni e a Toronto, ultima tappa, ha riproposto l’adattamento dello spettacolo sul grande musicista, dopo avere dato lettura di alcuni brani tratti dal Pinocchio di Collodi.
Nel 2006, ha ricevuto come riconoscimento per le sue attività artistiche e culturali l’onoreficenza di Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana e, nello stesso anno, il Sigillo trecentesco della Città di Trieste.