Maranzana Melanzana: poema gastronomico in cinque piatti. Questo il titolo ideato per una performance durante la settimana della cultura italiana in Israele nel 2006 e voluta dalla dottoressa Simonetta della Seta, che dirigeva allora l’Istituto di Tel Aviv. L’assonanza tra il proprio nome e l’ortaggio lo divertiva molto.
Ed eccolo dunque nei ristoranti di Tel Aviv, Gerusalemme, Betlemme – naturalmente nel retro cucina - insieme alle maestranze del luogo, alla moglie e a gentili signore dell’Istituto di cultura italiano, a tagliare, affettare e mettere in padella, chili di melanzane e altri ingredienti per presentare cinque piatti al pubblico, in un rito serale che, davanti alle tavole imbandite, lo vedeva fare spettacolo del ghiotto contenuto gastronomico, espressione di cultura, alla fine assimilato dai presenti attraverso lo stomaco. Il tutto in solenne abito da cerimonia: e cioè in frak , il “costume” da lui preferito in palcoscenico come metafora dell’esibizione, ma semicoperto da un enorme grembiule bianco.
Da ricordare anche il ciclo di trasmissioni radiofoniche A tavola con Goldoni (1993), e Chi è di scena: si mangia (2011), interpretate con grande divertimento: faceva Goldoni, e, attraverso le commedie del drammaturgo veneziano, a colpi di scene gastronomiche conviviali, esaltava l’importanza del cibo nei rapporti con le persone.
In casa la cucina era la stanza preferita di giorno e di notte. Durante le insonnie notturne, tra un film e l’altro in TV (bellissimi, diceva, e senza pubblicità) apriva il frigorifero sempre straripante e disseminava ingredienti e contenitori su tutte le superfici disponibili, spaziando tra carni, pasta (la preferita, ahimè, nonostante gli zuccheri nel sangue), riso, verdure e spezie, cucinando per sei anche se si era in due.
Le visite degli amici non erano “vieni a prendere un caffè” o “ci vediamo per un tè”, ma erano sempre pranzi o cene dove si offriva senza risparmio come cuoco affabulatore… e si può ben immaginare l’ indice di gradimento degli ospiti!
Le ricette preferite : lo spezzatino di vitello, i carciofi “come li faceva mia mamma”, la porzina (piatto triestino, ottimo Da Pepi di Trieste), la jota (minestra di crauti triestina), le penne alle melanzane, la polenta , la coda alla vaccinara, i bolliti.